Monday, November 08, 2010

Sfiorare la capsula nella quale sei imprigionata

È trasparente e viva e sa di tabacco

Dell’ottocento l’aria del tuo alito

Donna che non chiedi che con gli occhi

E trasparenti e grandi

Grigio sabbia

Fumo di londra sui tuoi indumenti

Composte le braccia tremante il cuore

Tra lo zucchero che ti annienta

Ti sedi così nuda quasi lo posso vedere

Sempre a immaginare che resisti

E ti offendi e ti indigni di proverbi usati

Controllando la tua risata

Che mi investe come pioggia fine

Che mi bagna e svanisce

Così svanisci tu inghiottita dalla strada

Porti appresso il peso della vita

E studi un altro modo per non cadere a terra

O lo fai tra coperte già calde

Che non bruci per non sentire

Il puzzo di sudore di anni rimasti

Ad ascoltarti e consigli pronti

E io non riesco a dire che resterei con la tua

Fronte accesa tra le mie mani

Tutte le notti

E non dovrei più chiedere scusa

Per scansarti all’indietro

E la mia bocca sulle tue labbra

Non chiederebbe che aprire questa

Porta e destare un sorriso

Dimenticato negli angoli

Bianchi di polvere

Saturday, November 14, 2009

NON SIEDO PIU'


Restavi in silenzio
Oppure ridevi
Ed io
Mangiavo di te
Carne bianca come il latte
Bevevo di te
L’acqua dei tuoi occhi
E sentivo
Tutto il dolore del mondo
In un solo tendere delle braccia
Ora sei
Un pensiero
Più lontano
Più forte il sentire di te
Dalla testa
Al petto
E non mangio
E non bevo

Friday, July 24, 2009

VIA


Andiamo via
Come fa chi chiude
E va via
Via andiamo
Come i pazzi quando partono
Come Gli ubriachi
sotto i lampioni Vanno via
Andiamo via
E non faremo più l’amore
Non cucineremo più
Gli avanzi
di altre vite
Andiamo via
E ci perderemo
Per Poi ritrovarci
E piangeranno le luci
I muri torneranno nuovi
E non correremo più sulle scale
Altra gente su queste scale
E farò così
lascerò una tua foto
Nel cassetto più in basso
Perché tu possa ritrovarla
Quando di notte
Volerai nel sogno
per tornare Qui
lasciando
L’impronta del tuo seno caldo
Su questo sudario
Un ultima volta.

Wednesday, June 03, 2009

SENZA SAPORE


Senza sapore
non ha odore
Ne colore
Ne mani

Senza sapore
su un pavimento più freddo
Sudato di anni
Ghiacciato da un vento
Triste

Senza sapore
Divoro la vita
Come un cieco l’aria
Senza più nulla
E’ Tutto davanti

Di invidia ricopro il mio viso
Così resto
senza sapore
Sgomento e calmo

Ripenso
A un senso di me
Possibile
Necessario

Chiudo il mio corpo
E aspetto di riaprirlo

Durerà solo pochi attimi
E saremo felici
Con il naso inebriato
Da un altro tramonto.

Friday, May 01, 2009

DUE DONNE


Due donne

dal loro ventre nasce il mare
i piedi nella terra
rimestano con rabbia
per cercarsi
senza parlare
e si trovano piu in la
dove la linea finisce
si ricordano
di essere sempre state perse
e questa mattina non ritroveranno
forse nulla
ma secoli
forse altro
piedi sputi e capelli
di altre donne prima di loro
questo troveranno
e io posso solo
rubare la loro forza
solo pensarla posso
grazie donne sconosciute
madre e figlia
sorelle nel dolore
divise
nella vittoria
che è sempre stato così
da sempre
e sempre continuerà
in questa terra
dove il silenzio
del vento
porta parole
che ti rodono dentro
e non puoi fare altro che vivere
senza neanche avere la speranza
di morire
non si muore mai
di mattina col sole

Friday, April 10, 2009

ENVER


Vorrei tagliare la barba che ha baciato il tuo sesso
Vorrei strapparmi i capelli di dosso

per non pensare alle tue mani
sarebbe meglio
Col freddo che fa
qualcosa che non potrà mai esser vera
Perché morta, dura, persa, falsa,
si affaccia come la spuma dell’onda
e poi ti riporta giu
dove rimangono tante lucciole

come fiocchi sui tuoi capelli
che son mare, mare nero
e rimane il profumo di una felicità,
FELICITA’ comprata al kilo per pochi soldi
felicità che si mangia , nelle mani fredde e vive
davanti a palazzi come incrocio di vite
doppio sogno
triplo salto mortale
la felicità che si racconta sempre male
perché non ha padrone
lei
si consuma
mentre
se ne va
il pensiero che si insinua come il natale tra gli scaffali
sarebbe meglio tacerlo
ricominciare da dove si era lasciato
lasciar perdere
non pensare
perché è vietato sbagliare
se ci è concesso
è solo per causa d’amore

L'APE REGINA


Che la primavera è soltanto un estate un po più fresca
Pensavi
e speravi arrivasse
Mentre chiedevo se Ti avvolgeva una canzone
Se Riuscisse ancora O fosse mai riuscita
A toccarti il ghiaccio che ti sta sotto la fronte
È ci è riuscito invece
dietro le spalle
su di un divano
Qualcuno a dire di te
Parole rivolte a un pianoforte E un cappello ascoltare
Dire altro di te
E poi aprire uno squarcio
In pomeriggi e serate
Buie
E i messaggi
Sono passaggi di dita Laccate rosso
Sguardi interessati
Quando non c’ero
E non c’era
Altro da fare che
Aspettare qualcuno
E qualcosa era già abbastanza Piena
per poterla Toccare
Distrattamente
Come se fosse una gatta
Morta in Africa
Di solitudine e immoralità.

LA SIGNORINAEFFE


chi sei tu
Brutta, capelli selvaggi
bella, come la macchia nera
macchia di corbezzolo
gusto amaro e aspetto dolce
chi sei tu
io che non te l’ho mai chiesto
che non sai chi sono io
se ho pianto, amato
se posso toccare il tuo viso
ed esserne fiero
capace?
Una voce che non sembrava
Per niente
Tua
La sento chiamare
Un impegno visto in tv
Che ti fa commuovere
Pochi ma buoni I tuoi scudieri
Tu triste Come una gatta
Svogliata
Sai d’inchiostro E liquirizia
E non sei un sapore nuovo
Ma sei un altro sapore possibile

Monday, September 15, 2008

GRAZIE !GRAZIE !GRAZIE !GRAZIE!


QUESTO E' SOLO PER TE

CHE MI HAI INSEGNATO AD AMARE LA MATTINA IL PANE CALDO E LA MALINCONIA